Il graffietto (diàou in Occitano) serviva per la lavorazione delle parti in legno, ed in particolare per tracciare linee diritte sul legno da lavorare.
Per realizzare il graffietto si tagliano i pezzi di legno con la sega, si levigano, si fanno i buchi con la mortasa nella traversina, si fanno le astine sulle quale vengono piantate le punte di ferro, piegate ad angolo retto e limate per per essere a punta in modo da lasciare il segno sul pezzo di legno da tracciare.
L'attrezzo è formato da due bracci che scorrono in una base rettangolare. In cima ad ogni braccio vi è una piccola punta in ferro, rivolta verso l'esterno. I bracci all'estremità opposta hanno gli angoli smussati.
L'oggetto, di inizio XX secolo, è in buone condizioni di conservazione.
E' un prestito al Museo di Giuseppe Chiri.