Il collare in legno (canaoulo in Occitano) è un accessorio che veniva utilizzato per appendere le campane al collo delle pecore. Nel Museo di Ostana ne sono custoditi quattro risalenti alla metà del XX secolo.
L'oggetto, di produzione artigianale, veniva realizzato prendendo un asse di legno, bagnandolo nell'acqua bollente per renderlo più elastico, piegandolo e fermandolo con del fil di ferro: dopo due-tre mesi si intagliano le decorazioni. Quando non in uso, veniva appeso nel portico delle stalle. I collari si mettevano al collo delle pecore e si fissavano tramite una cinghia in cuoio a cui era anche appeso il campanaccio.
I collari presentano lettere intagliate, emblemi, marchi e decorazioni geometriche intagliate e poi colorate.
La maggior parte delle pecore veniva dotata di collare, in modo che il pastore potesse identificarne la posizione anche in giornate nebbiose e per spaventare i serpenti quando queste pascolavano nei boschi. A dire dei pastori, le pecore con il campanaccio si spostano meno, il ritmo fà in modo che si fermino maggiormente a brucare l'erba; inoltre i campanacci aiutano a mantenere unito il gregge: se una pecora si allontana o rimane indietro, con il suono riesce a localizzare e raggiungere le altre.
I collari sono prestiti di Oreste Lorenzati.