Il bambino veniva adagiato su un cuscino appoggiato sulle braccia della madrina, e ricoperto con questa copertina solitamente appuntata con due spille al vestito della donna; vi si aggiungeva un fiocco rosa o azzurro a seconda del sesso del neonato.

https://libroaperto.comune.ostana.cn.it/museo-etnografico-di-ostana/abiti-e-accessori-tradizionali/abbigliamento-bambino/copertina-da-battesimoLa copertina bianca custodina nel Museo ha una forma quasi quadrata ed è fatta di tulle con motivi floreali a cui è cucita, attorno al perimetro, una fodera bianca in cotone.
Su tre lati è aggiunto un pizzetto in tulle. Le famiglie che non potevano disporre del corredo necessario per la cerimonia (la copertina da battesimo o il porte-enfant), se lo facevano prestare dai parenti. La copertina in esposizione è stato utilizzata per il battesimo di Domenica, prima di lei per quello del fratello maggiore, e poi per i nipoti e cugini.

Secondo le prescrizioni religiose del tempo, il battesimo doveva avvenire il più presto possibile: questo probabilmente anche perchè la mortalità infantile era molto alta.
In caso di pericolo di vita erano le stesse donne che avevano assistito al parto ad impartire il battesimo nei primi istanti di vita. Al battesimo in chiesa non partecipava la mamma, che era ancora convalescente: vi partecipavano il padrino, la madrina e il papà. Padrino e madrina erano scelti tra i parenti più stretti, preferibilmente nonni, zii e zie del bambino, rigorosamente uno nella famiglia materna e uno nella famiglia paterna. Il giorno del battesimo era la madrina, con il velo nero #la couéfo# in testa, a portare in chiesa il bambino in fasce, percorrendo a piedi le antiche strade.
Fuori dalla chiesa e sulla via del ritorno era usanza che il padrino gettasse le caramelle ai bambini che avevano assistito alla cerimonia. Dopo si svolgeva una piccola festicciola in famiglia.

L'oggetto è una donazione al Museo di Domenica Bessone.