La notte del 12 ottobre 1944 ben 18 velivoli alleati si levarono dalla Puglia per portare riferimenti ai partigiani del nord italia ma solo tre di questi riuscirono ad effettuare i lanci senza problemi.
Il maltempo complicò non poco le operazioni, e furono ben sei gli equipaggi che non fecero ritorno; tre di questi sbagliorono la rotta e si schiantarono contro le montagne del circondario pinerolese: avvenne a Rorà, Cantalupa ed Ostana.
Quella notte il velivolo B24J Liberator K874 aveva la missione di portare armi, munizioni e cibo ai partigiani del Roero ma si schiantò contro la montagna di Ostana in zona Pian della Charm; gli abitanti del luogo diedero sepoltura provvisoria ai cadaveri (cinque inglesi e tre sudafricani) nel piccolo cimitero di montagna, ma successivamente le salme furono spostate in un grande cimitero delle vittime di guerra nei pressi di Milano. La carcassa del velivolo fu per quanto possibile recuperata dagli Ostanesi, che ne ricavarono pentolame, contenitori per il latte e coperture per i tetti, reperti che tornarono alla luce con l’apposita mostra allestita nell’anno 2000.
Durante l’amministrazione del Sindaco Marco Bovero infatti il caso degli avieri venne studiato a fondo, con la preziosa collaborazione dello storico Giuseppe Barbero e del turista inglese di casa a Ostana Nick Madina, che tramite annunci alla BBC e comunicati stampa riuscì a rintracciare i parenti delle vittime.
Alla cerimonia del 1 ottobre 2000 presero parte le autorità del territorio, lo storico Livio Berardo (in allora assessore alla cultura del Comune di Bra ed oggi Presidente dell’Istituto Storico della Resistenza) ed i parenti dei militari, che videro i loro cari ricordati a Ostana anche dall’allora Console britannico e dall’Ambasciatore sudafricano.