Le muffole venivano lavorate con quattro ferri, incominciando dal polsino, a coste doppie e proseguendo tutto diritto fino all'altezza del pollice; qui si lavorava il pollice e poi si chiudeva, quindi si riprendevano le maglie e si continuava fino ai due terzi della mano. Infine si chiudevano le maglie dando una forma arrotondata.
Le muffole esposte sono in lana di pecora bianca filata in casa e lavorate a ferri.

Le muffole sono una donazione al Museo di Caterina Rio.