E ancora, passavano da qui i numerosi pellegrini diretti al Santuario di San Chiaffredo provenienti  da Villar Bagnolo. Un flusso di persone che riporta alla metà '800, quando il parroco di Crissolo Don Leinardi si rifiutò di ottemperare alla Legge Siccardi, in base alla quale avrebbe dovuto cedere il ramo del Santuario c.d. dei Giannotti allo Stato.

La lite con il sindaco del tempo Perotti Giorgio fu tanto aspra da causare il trasferimento punitivo del parroco a Villar Bagnolo ma Don Leinardi, che tanto amava il suo santuario, istituì allora il pellegrinaggio annuale da Villar Bagnolo a San Chiaffredo, ancora oggi praticato i primi giorni di settembre.
E proprio nell’intenso flusso di persone di passaggio da questo piccolo crocevia trova spiegazione la formula tramandata dagli Ostanaesi “Rumiou, rumiage, quё nous dounò pёr vostre pasage?"

La lingua occitana mutua il termine Romeo per indicare  il pellegrino: un’accezione che si ritrova anche in altre parti d’Italia, come la “Via Romea germanica” che scendeva dal Veneto passando per Ravenna, parallelamente al percorso condotta dalla Via Francigena più a Ovest.

La formula è dunque traducibile come: “Pellegrino che passi, cosa lasci  per il tuo passaggio?”.

Il Santuario di S.Chiaffredo, in stile romanico, si intravede tra i rami del bosco di Dàvi.