Prima dell'emigrazione degli anni '50 e '60, i matrimoni ad Ostana avvenivano quasi sempre tra ragazzi del luogo, spesso della stessa frazione.
Nelle sere d'inverno i principali luoghi di incontro dei giovani erano le stalle dove si andava a vëlhà.
I ragazzi andavano tutti insieme a trascorrere la serata a casa delle ragazze. Il padre e la madre della ragazza rimanevano a lungo con loro e poi andavano a coricarsi. Le ragazze posavano il lavoro a maglia e cominciavano a giocare. Poi il ragazzo interessato restava solo con lei mentre gli altri andavano a dormire e lo lasciavano con lei.
Il ballo pubblico del Bivio di Ostana dagli anni '50 in poi divenne occasione d'incontro per i giovani. A fine serata, se un ragazzo era interessato ad una ragazza le dëmandavo la coumpanìo, ovvero le chiedeva il permesso di accompagnarla a casa.
Durante il percorso di ritorno i due giovani avevano occasione di parlarsi e, quando la simpatia reciproca veniva confermata, il ragazzo continuava ad accompagnare a casa la ragazza anche nelle sere successive. A questo punto iniziavano a considerarsi calinhaire, ovvero fidanzati non ufficiali. Quando i calinhaire erano della stessa frazione, per incontrarsi più spesso, durante la stagione invernale si recavano alla fontana nelle ore in cui tutti andavano a prendere l’acqua per abbeverare le mucche nella stalla. I ragazzi giocavano a svuotare i secchi delle ragazze non appena si riempivano. Le ragazze, dal canto loro, tornando a casa con i secchi pieni d'acqua, fingevano di rovesciarla accidentalmente lungo il percorso in modo da dover tornare ancora alla fontana e passare ancora un po' di tempo con il calinhaire. Si racconta che, a Miribrart, il tratto di strada in prossimità della fontana pubblica vicina alla cappella di S.Antonio, fosse costantemente ghiacciato e gli anziani che sovente scivolavano, se ne lamentavano.