Alla fine del pranzo si cantava e, dopo un po', chi voleva andava a ballare. Si ballava in genere in una stalla addobbata e preparata per l'occasione dagli amici e qualche vol­ta anche nel cortile. Le pareti erano ornate con fiori di carta crespa, coccarde e rami di pi­no. Il soffitto era attraversato da catene fatte con anelli di carta colorata e da festoni ottenuti tor­cendo strisce di carta crespa. Ben visibile era poi appeso un cartello con la scritta: ''VIVA GLI SPOSI!".

Al ballo era in­vitato tutto il paese senza eccezioni, ma di solito gli sposi raggiungevano i ballerini solo più tardi. Anche i vecchi andavano a far ballare la spo­sa, si scherzava molto. In genere gli sposi offri­vano anche la cena agli invitati e il ballo prose­guiva anche nel dopocena.

Quando la serata stava per concludersi, gli sposi cercavano di andarsene inosservati. Per non essere trovati dagli amici e sottrarsi ai loro scherzi, andavano a dormire in una camera di­versa dalla loro, se ne avevano la possibilità. Non sempre però riuscivano nel loro intento.
Uno scherzo ricorrente era quello di privare il letto della biancheria che veniva nascosta o ap­pesa agli alberi, ma c'era anche chi osava di più!