Cappella di San Bernardo

La cappella di San Bernardo, che sorge nell’omonima borgata, è forse la più interessante dal punto di vista storico-artistico, in quanto è l’unica a conservare dei resti medievali. A questo proposito resta singolare constatare come nei documenti medievali non resti traccia di questa chiesa e come negli Statuti di Ostana del 1425 tra le feste principali del paese non si menzioni proprio quella di San Bernardo, nonostante l’esistenza della cappella.

La chiesa nel suo aspetto attuale è frutto di diversi rifacimenti, i quali rendono impossibile risalire al suo aspetto originario. Oggi la cappella si presenta come un edificio di modeste dimensioni, realizzato interamente in pietra locale e con il tetto in loze. Su tre lati la pietra è lasciata a vista, mentre la facciata principale presenta diversi strati di intonaco, di cui l’ultimo risale al 1900 e reca una colorazione rosa pallido con un motivo a croci dorate. La facciata è molto semplice: una capanna romana priva di timpano sormontata da un campaniletto a vela e con l’ingresso incorniciato da un arco a tutto sesto. All’edificio principale, per offrire riparo ai fedeli, fu aggiunto poco dopo un porticato laterale con un accesso secondario.

Cappella di San Bernardo



Mentre l’esterno è molto semplice, più interessante è l’interno della cappella con i suoi tre ambienti coperti da volte a botte e recanti numerose decorazioni. La maggior parte delle decorazioni risalgono al 1899 e ricoprono sia le pareti che le volte, ad eccezione della zona absidale. Tra queste si riconoscono le immagini di tre santi: San Bernardo, San Sebastiano e San Rocco. Poiché gli ultimi due santi sono i protettori dalle pestilenze, alcuni hanno supposto che il loro culto sia stato introdotto a Ostana in seguito ad una delle diverse epidemie.
Nell’ambiente a destra della navata centrale è possibile ammirare un affresco del tardo ‘600 di autore ignoto, custodito in una nicchia e raffigurante la Madonna con il Bambino tra i Santi Rocco e Sebastiano.

La zona più importante è sicuramente quella dell’abside, nella quale i restauri del 1997 hanno messo in luce sotto uno strato di scialbatura un affresco del ‘400. Si tratta di un’ Annunciazione realizzata sul finire del XIV secolo da un pittore ignoto di scuola pedemontana che fece ricorso a colori molto vivi come il rosso e il blu. Manca nell’affresco il volto della Vergine, volontariamente rimosso con scalpello durante le guerre di religione tra protestanti e cattolici. Risalta poi un cartiglio gotico.

San Bernardo affresco cartiglio gotico

Accanto a questo affresco, sulla parete destra, è possibile ammirare l’immagine di San Chiaffredo in armatura quattrocentesca. Anche al santo venne asportato il volto, tuttavia è ancora possibile distinguere un elmo con pennacchio. Si tratta di una delle prime rappresentazioni del Santo in Alta Valle Po, di cui è il patrono. In base ad un’analisi stilistica l’affresco può essere attribuito a Pietro da Saluzzo, attivo nella zona del Marchesato tra il 1438 e il 1480.
Fino al 1986 la cappella ospitava anche le due pale seicentesche ora custodite nella parrocchia di San Claudio.

San Bernardo tela

A levante della chiesa, sul punto più pronunciato e dominante dell’affioramento roccioso era stata eretta una croce di legno, infissa in un foro ricavato nella roccia. Il simbolo religioso è stato recentemente sostituito e posizionato nello stesso punto. Nei pressi aveva inizio il sentiero che scendeva nella borgata I Champét.