Osservando i numerosi edifici dei Ciampetti si può risalire senza difficoltà all' architettura montana tipica di questa zona in quanto presentano un impianto tipologico, soluzioni costruttive, materiali e accorgimenti funzionali che, pur con alcune varianti, ritroviamo in molte abitazioni della frazione.
I muri, sia quelli perimetrali che quello di spina interno, sono portanti e realizzati in pietra locale. Per legare le singole pietre tra di loro veniva usata una malta locale a base di terra, semplice nella preparazione ma molto efficace. I muri (e il pilastro) presenti in facciata sono intonacati per rispondere sia ad esigenze estetiche che a motivazioni pratiche, ovvero per evitare gli inevitabili, piccoli, distacchi di materiale.
L'abitazione è composta da quattro ampi vani, due al piano terreno e due a quello superiore; i primi erano generalmente destinati al ricovero degli animali, al deposito della legna e di alcune provviste alimentari.
La copertura, realizzata con una volta a botte (generalmente in pietra, raramente in mattoni pieni), regge la pavimentazione del piano superiore.
La cucina si trovava in un locale attiguo alla stalla, corpo aggiunto all'edificio principale e addossato al muro laterale, detto lou mizounot, più basso e senza apertura per lo sfogo del fumo che usciva direttamente attraverso il tetto.
La stalla era il fulcro della casa e in essa trovavano posto le svariate esigenze della famiglia nel periodo invernale: il dormire, la preparazione e consumo del cibo, i piccoli lavori delle donne e le relazioni tra i vari componenti la famiglia. Le stalle venivano anche utilizzate per le veglie invernali.
Al piano superiore vi erano due locali (20-25 mq ciascuno) di cui uno è camera da letto e l'altro può avere destinazioni diverse. È assente un passaggio interno tra le due stanze. Tutti i vani sono dotati di una porta e di una piccola finestra in facciata e talvolta anche di una laterale. Le aperture, di limitata dimensione, con la presenza del porticato anteriore, limitano molto la luminosità degli ambienti ma garantiscono una limitata dispersione del calore, cosa assai utile nel lungo e freddo inverno del posto.
Al di sopra delle due stanze, oppure di fianco, venivano generalmente accumulati il fieno ed altro materiale contribuendo così ad isolare termicamente gli spazi abitati.
Il tetto è realizzato con una travatura in legno (rovere del posto) e una copertura di lose in pietra provenienti dalle louziere della zona.
Le travi principali sono disposte in genere parallelamente al fronte della casa ( con o senza trave rompitratta), quindi ad essi si sovrappone una travatura secondaria ortogonale fatta di terzere più ravvicinate alle quali sono fissate le lose di forma quadrata.
Il porticato anteriore con il relativo spazio sottostante erano molto utili per stendere il bucato, per essiccare i prodotti dell'agricoltura, pulirli e lavorarli.
Lo schema strutturale del porticato, interamente in legno, ricalca fedelmente quello del tetto con travi principali e secondarie e un assito che funge da pavimentazione.
La ringhiera, composta da elementi verticali incastrati tra i due supporti orizzontali (quello superiore è il corrimano) è in legno o, come in alcune realizzazioni del dopoguerra, in metallo.
La scala esterna che collega i due piani è quasi sempre composta da un primo pezzo (3-4 gradini) in pietra cui segue una parte in legno (ma talvolta il materiale lapideo è presente anche nella seconda parte). La scala ha il suo arrivo vicino alla porta della stanza superiore in modo che i percorsi distributivi non sottraggano spazio utile per altri scopi.
I servizi igienici non sono integrati con gli ambienti abitati ma sono relegati al piano terreno, di regola con una costruzione a sé stante localizzata nell'orto.
Infine una considerazione circa la collocazione degli edifici: sfruttano la naturale pendenza del terreno e sono parzialmente interrati in modo tale da avere accesso dal retro verso i locali del primo piano, particolarmente utile questo accesso per scaricare il foraggio senza la fatica di farlo salire fino al primo piano.
Inoltre l'orientamento è attentamente studiato in modo da garantire il maggior numero possibile di ore di sole al giorno. Fatto che consente di sfruttare lo spazio esterno per una stagione più lunga.