Le maestre condividevano la vita degli abitanti di Ostana e per questo era loro più facile riportare in classe le diverse esperienze per trarne profitto: “le funzioni religiose, le merci dell'unico negozio, l'uso di fare il presepio, le conversazioni delle famiglie, tutto ha aiutato lo svolgimento del programma." (anno 1952/53 pluriclasse di Champanho).
La vivacità delle lezioni di scienze traspare da note come: "[ ... ] sovente i miei bimbi portavano in classe degli insetti trovati fra i campi ed insieme abbiamo fatto pratici esperimenti", oppure: "[...] come al solito la storia interessa molto i miei allievi, la 1a Guerra Mondiale ha entusiasmato molto quel bimbo che nello studio ebbe l'aiuto del babbo che vi ha combattuto" (anno 195 1 /52 pluriclasse di Champanho). A scuola non c'è solo la teoria, ma la vita di ogni giorno, che in classe trova sistemazione organica. Le maestre annotano la facilità nell’apprendere e ricordare le nozioni di aritmetica, mentre osso duro da digerire è la lingua italiana che deve continuamente essere corretta. Una maestra annota l'abitudine dei ragazzi di parlare in un barbaro dialetto.