Dal quaderno del maestro Bovero Giuseppe di Giuseppe (Scuola di Champanho - anni 1901/03) possiamo capire quale fosse il tenore delle lezioni impartite alla scuola di Champanho, quale l’importanza data all'educazione civica e come le norme etiche fossero patrimonio comune della società di allora. A scuola venivano proposte lezioni sulla giustizia, sui diritti dei cittadini, ma anche di storia, di geografia, di economia, scienze, igiene, anatomia, si insegnavano i rimedi, le piante medicinali, la grammatica e l’aritmetica.
Le lezioni vengono impartite con il metodo delle domande e risposte: domande e risposte sono scritte e poi studiate a memoria dagli alunni, i quali hanno nel loro quaderno, unico ed a righe, tutto il programma svolto dal maestro.
Altro metodo per rendere facile sia l'apprendimento che la memorizzazione delle nozioni apprese, in tempi in cui alla scuola non venivano dedicati molti anni, era quello cosiddetto della “lezione oggettiva”. In questo tipo di lezione venivano messi a confronto due oggetti - per esempio: scarpe e stivali, uccelli ed anfibi, ferro e piombo, ecc -, per elencare le caratteristiche specifiche di ciascuno e gli elementi che li differenziavano.
In altri casi si prendevano in esame oggetti della vita quotidiana come il sapone, il granoturco, l'acqua, la canapa, le noci, ecc, se ne descrivevano le caratteristiche, il metodo di produzione e l'uso famigliare; animali come il gatto o il maiale venivano descritti sia nella loro natura che nel comportamento. Le lezioni oggettive venivano studiate a memoria e ripetute in classe il giorno dopo.