“Andare a scuola... per imparare a scrivere, a leggere, a far di conto, per imparare a vivere, a stare insieme, ma non solo: nel frattempo gioca­vamo e combinavamo marachelle!”

Un paese è vivo quando conta molti bambini ed ha buone prospettive per il futuro se de­dica tempo e risorse alla loro formazione. Questo è quanto si desume dai documenti conservati e dalle notizie tramandate oralmente sull’istruzione ad Ostana.

Prima che questa fosse obbligatoria e statale, ai tem­pi in cui era in mano alla Chiesa, anche Ostana si adegua, e nello 'stato dei redditi e delle spe­se del comune' per l'anno 1803, si legge: "Al cittadino prete Carlo Chiri Rettor di scuola lire quattrocento quaranta per due annate cioè 1801 e 1802, sì comprese per lire qua­ranta residuo dell'anno 1800".  

Oltre agli insegnanti che provenivano da fuori e che erano “patentati” per gestire classi di una scuola comunale, vi erano alcuni abitanti di Ostana che privatamente era riusciti a raggiungere un buon grado di istruzione personale e potevano insegnare in scuole facoltative nelle frazioni più lon­tane. A La Villo - capoluogo di Ostana - aveva sede la scuola che serviva tut­to il territorio comunale ad eccezione della borgata di Champanho.