La Villo è il capoluogo di Ostana, situato a 1250 m. Hanno sede qui il palazzo municipale, ampliato di recente sull’area occupata dal vecchio Moulin di Villo, l’ufficio postale, la parrocchia, un ristorante e l’albergo-rifugio “La Galaberna”. Sono compresi ne La Villo, i nuclei sparsi del Biviou, de I Marquét, del Counh, de I Bas, de I Luìs, di San Bërnart e de I Martin.
CREDITS: Silvia Pasquetto
La Villo è il capoluogo di Ostana, situato a 1250 m. Hanno sede qui il palazzo municipale, ampliato di recente sull’area occupata dal vecchio Moulin di Villo, l’ufficio postale, la parrocchia, un ristorante e l’albergo-rifugio “La Galaberna”. Sono compresi ne La Villo, i nuclei sparsi del Biviou, de I Marquét, del Counh, de I Bas, de I Luìs, di San Bërnart e de I Martin.
CREDITS: Caterina Morello
La zona più estesa di La Villo è conosciuta come Ënrune, termine che indica luoghi franosi, soggetti a smottamenti. E’ caratterizzata da numerosi ed estesi affioramenti rocciosi, che danno luogo in alcuni casi, a speroni appuntiti: le rocce sono stratificate e facili a fendersi in blocchi. La conformazione del terreno lasciava poche zone utilizzabili per il pascolo bovino, ma ben si prestava per opere di rimboschimento. Si provvide così nel primo decennio del ‘900 all’impianto di larici e abeti rossi. I tronchi delle piante mature fornivano travi portanti per il tetto delle abitazioni ed i rami preziosa legna da ardere. Sui confini della borgata vegetano noccioli, sorbi (montano e degli uccellatori) ed alcuni aceri di monte.
CREDITS: Caterina Morello
A La Villo tutte le famiglie davano in affitto delle camere. Tutti avevano dei villeggianti, persino il prete, che affittava cinque camere.
Il tessuto urbanistico delle costruzioni ha conosciuto - a partire dal dopoguerra - un significativo rinnovo dovuto a numerosi interventi di restauro, risanamento conservativo, demolizioni di fabbricati in degrado e ricostruzioni. Gran parte degli edifici appaiono oggi intonacati su tutti i fronti e ricoperti in lose di Luserna.
La Villo vanta alcuni edifici piuttosto interessanti, tra i quali, l’antico palazzo comunale e quello dei Balou.
Tra le costruzioni caratteristiche anche due piloni votivi: lou Piloun dë San Marc e lou Piloun dë Boùërou.
Lou Biviou
Fu Mini ‘d Pòilo, trasferitosi qui con la famiglia, l’artefice iniziale dell’incremento delle attività del Biviou. I suoi discendenti continuarono l’attività di osteria, attivando anche un forno per la panificazione ed un negozio di alimentari.
Le trote di un allevamento ricavato in una preesistente grande vasca, eretta a ridosso di un roccione, arricchivano il menù della cucina. Negli anni ‘50-’51, le attività si completarono con la creazione di una sala da ballo, ricavato in un piccolo fabbricato appositamente costruito a monte della strada. Fu luogo di aggregazione per i giovani dei tre comuni dell’alta valle - e non solo - fino ai primi anni ‘60.
Negli anni della Grande Guerra era attiva a Biviou una piccola centrale idroelettrica, realizzata appositamente per fornire l’energia necessaria alla costruzione della Galleria delle Cianlancie nel comune di Oncino.
Ad una quota leggermente maggiore rispetto alla centrale, sorse negli anni ‘70 un piccolo insediamento industriale in cui si lavorava il marmo estratto a Quiavél nei pressi del Pian della Regina.
I Bas
Caratteristica comune alla decina di abitazioni che formano la borgata è l'aver subito, negli ultimi decenni, marcate ristrutturazioni: rifacimenti, trasformazioni di locali, demolizioni e riedificazioni. Alcuni elementi tuttavia, conservano l'aspetto originario: balconate, assiti, muri perimetrali. Appare preziosa la vecchia guioùvo (capriata a cavalletto) che sostiene parte del tetto di un fabbricato posto nella zona di levante de I Bas. Qui abitava il capostipite dei Bëpét, soprannome tuttora diffuso fra molte famiglie di Ostana.
I Martin
È un nucleo di poche abitazioni e deriva il nome verosimilmente dal capostipite Martino. Le date presenti sugli edifici (1867 e 1877) attestano il momento della costruzione dell’abitato.
Nella borgata era presente un forno la cui bocca è ancora visibile e a cui si accede attraverso un piccolo porticato dotato di un pregevole arco in pietra.
I Luis
La particolarità è propria di molte costruzioni adiacenti alle principali vie di Ostana e non solo. Infatti quello che attualmente può apparire come un elemento estetico, in verità era stato realizzato per facilitare il transito alle persone con carico a spalle (si pensi ai fasci di fieno racchiusi nel portofai o di foglie secche nel cabaç, ai fasci di segale, ecc.), alle grosse slitte da trasporto od ancora, ai bovini, costretti con la loro mole in passaggi alle volte angusti.
La ristrutturazione dei fabbricati de I Luis è cominciata nei primi anni '60 per proseguire fino agli anni '90.